Riscaldamento in Italia

I sistemi di riscaldamento in Italia sono alimentati in gran parte da fonti fossili

Le principali voci dei consumi di energia negli edifici residenziali sono costituite dai consumi per riscaldamento e raffrescamento che costituiscono i 3/4 del totale dei consumi del settore residenziale. Il mix energetico dei consumi nel settore residenziale ha subito una profonda modificazione nel periodo 1990 – 2016. Il peso dei prodotti petroliferi si è ridotto del 7% circa.  Si è affermato il primato del gas naturale che pesa per il 53% ed è emerso il ruolo delle biomasse che costituiscono quasi il 20% dei consumi del residenziale, mentre l’elettricità si attesta a circa il 17%.

In Italia 17,5 milioni di famiglia usano ancora i combustibili fossili per il riscaldamento domestico, contribuendo al 17,7% delle emissioni di CO2, al 64% per il PM2,5 (polveri sottili) e al 53% per il PM10 (polveri ultrasottili) del Paese. In termini energetici, dal 2000 ad oggi, l’unico grande cambiamento legato agli edifici si è avuto con la progressiva riduzione dell’uso del gasolio e l’aumento del gas e delle biomasse legnose. Il riscaldamento con pompe di calore, dopo una fase di forte sviluppo, si è fermato o quasi con la crisi dell’edilizia che ha frenato nuove costruzioni e importanti ristrutturazioni.

Successivamente, la ripresa dell’impiego delle pompe di calore geotermiche e ad aria si è avuta per gli effetti del superbonus, ma la vera svolta è stata determinata dalle nuove tecnologie ad alta temperatura che ne consentono l’impiego anche negli edifici con termosifoni, largamente diffusi nel nostro Paese. Tale svolta tecnologica ha determinato anche un aumento dell’efficienza energetica delle pompe di calore e l’eliminazione degli FGAS climalteranti.

La possibilità di produrre energia elettrica da fonti rinnovabili nei centri urbani grazie alle CER e agli AUTOCONSUMI COLLETTIVI CONDOMINIALI moltiplica la possibilità di autoproduzione a buon mercato, di conseguenza rende ancora più vantaggiosa la riconversione all’elettrico di tutto quanto oggi prodotto da gas, metano e fonti fossili in genere.

La fine delle incentivazioni per le caldaie a gas rappresenta un passo nella giusta direzione e, pur in un quadro di incentivazioni ridotte al 50% per l’installazione delle pompe di calore, le prospettive di mercato del settore sono e rimangono sono straordinarie.

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